Nel settembre 1960 Giacomo Masi, fratello di un partigiano morto in un campo di concentramento, organizza un pellegrinaggio nei campi di Mauthausen e Dachau, con altri ex deportati e famigliari, che così per la prima volta possono ritornare sui luoghi dove hanno sofferto incredibili atrocità o ritrovare il nome dei loro cari lì deceduti.
I campi di concentramento, a 15 anni dalla liberazione, sono luoghi cupi e nei forni crematori ci sono ancora ceneri e resti umani. Una delle partecipanti al viaggio, presa dalla disperazione, si avvicina al forno di Gusen, sottocampo di Mauthausen, e prende una manciata di ceneri e resti che verranno conservati in una borsa di plastica e portati a Bologna. Al ritorno si tiene una riunione in casa di Nella Baroncini, ex deportata a Ravensbruk, e si decide di costituire un’Assemblea di famigliari ed ex deportati bolognesi, cercando di contattare tutte le persone conosciute.

Si crea quindi un Comitato composto da: Renzo Masetti, Nella Baroncini, Erminia Gamberini e Giacomo Masi presidente. Lo scopo principale di questa Assemblea è quello di organizzare ogni anno un pellegrinaggio per i famigliari dei caduti e per gli ex deportati nei campi di concentramento e di sterminio.
Nel frattempo il Comitato apprende dell’esistenza dell’A.N.E.D., associazione nazionale che ha sede a Milano; vengono presi contatti e nasce così la sezione di Bologna, che subito si apre alla società civile e il 2 novembre 1961, giorno della commemorazione dei defunti, le ceneri recuperate a Gusen e sottoposte ad analisi, trovano finalmente pace alla Certosa.

E oggi ?


La sezione A.N.E.D. di Bologna continua la propria attività con sempre nuovi volontari , rivolgendosi con numerose iniziative all’opinione pubblica, alle istituzioni, agli enti sociali e culturali e, soprattutto, ai giovani e alle scuole organizzando viaggi della memoria, mostre itineranti e tanti altri progetti didattici.


I PRESIDENTI DELLA SEZIONE A.N.E.D. DI BOLOGNA

GIACOMO MASI, famigliare, dal 1960 al 1964
ALBERTO TREBBI, ex deportato, dal 1964 al 1970
UMBERTO MACCHIA, ex deportato, dal 1970 al 1974
RENZO MASETTI, famigliare, dal 1974 al 1989
OSVALDO CORAZZA, ex deportato, dal 1989 al 2003
DIVO CAPELLI, ”amico”, dal 2003 al 2012
IRENE PRIOLO, “amica” dal 2012 al 2016
FABRIZIO TOSI, famigliare dal 2016 al 2021
GIULIANA FORNALE’, “amica” dal 2021 e attualmente in carica


ORGANISMI DIRIGENTI

Giuliana Fornalè presidente
Fabrizio Tosi vicepresidente
Valeria Quadri segretaria generale
Enrica Tugnoli tesoriere
Borsarini Mauro consigliere
Cerè Davide consigliere
Chiarella Stefania consigliera
Cutore Maria consigliera
Franchi Roberta consigliera
Grassi Vanna consigliera
Moretto Tullia consigliera
Peri Maria consigliera
Poli Giorgia consigliera
Roveri Eligio consigliere


IL NOSTRO STATUTO

STATUTO DELLA ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEGLI EX DEPORTATI NEI CAMPI NAZISTI – SEZIONE DI BOLOGNA ENTE DEL TERZO SETTORE
Art. 1 – (Costituzione e Denominazione)
E’ costituita un’Associazione tra le ex Deportate e gli ex Deportati nei campi di concentramento nazisti (KZ) e i loro familiari con la denominazione “Associazione Nazionale Ex Deportati nei Campi Nazisti – Sezione di Bologna Ente del Terzo Settore, per brevità ANED Sezione di Bologna ETS ”.
Art. 2 – (Sede e costituzione)
L’Associazione ha sede in Bologna. La variazione di indirizzo all’interno del medesimo comune è deliberata dal Consiglio direttivo della Sezione e non costituisce modifica statutaria.
Art. 3 – (Caratteri e finalità)
L’Associazione è apartitica e aconfessionale e fonda la propria attività istituzionale e associativa sui principi costituzionali della democrazia e della partecipazione sociale.
L’Associazione, che non ha scopo di lucro, persegue esclusivamente finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale mediante lo svolgimento, in via principale, di attività di interesse generale ai sensi del D.Lgs. 117/2017. In particolare, suoi scopi sono:
a) valorizzare, in campo nazionale e internazionale, il grande contributo delle Deportate e dei Deportati alla causa della Resistenza e dell’antifascismo e riaffermare gli ideali perenni di libertà, di giustizia e di pace, affinché divengano elementi fondamentali nella formazione democratica delle giovani generazioni;
b) riunire in fraterna solidarietà gli ex Deportati italiani, i familiari degli uccisi e dei superstiti e tutti coloro che si impegnino ad attuare le finalità dell’Associazione.
c) contrapporsi a ogni forma di fascismo, di razzismo, di antisemitismo e di discriminazione;
d) avviare a concreta esecuzione, nell’attuazione della Carta Costituzionale, il testamento ideale delle Deportate e dei Deportati, così come espresso nei giuramenti di Buchenwald e Mauthausen e nella promessa di Ravensbrück. (…)